Sia pur con non poco strazio
Riesco ancor a trovar spazio
Fra una benda copri l’occhio
E un collirio un po’ farlocco
Poi la nebbia si dirada
La figura lascia che appaia
Un cavalier d’armi e tenzoni
Alla faccia, mei coioni!!
(ehm…licenza poetica giullaresca)
Abbian dunque chi a spada tratta
Ci protegge alla tenzone
Fuggi lesto mascalzone
C’è un messere che ti sfratta
Ma poi…che la luce mi sia concessa
Non si tratta di un fusto in armi
Di una dolce principessa
Antonella è il suo nome
Alto svetta il suo blasone
Non mi resta che inchinarmi
Non è resa delle armi
E’ profonda devozione
E si accende un’emozione
Possa diventar papessa?
Via…non suscitamo allarmi
Che ci scaccian dalla messa
Resta il fatto
E non è poco
Che con la carta come gioco
Non si passi più per matto
Ma cavalier della nazione
Complimenti vivissimi Antonella, sia grande!!!
Luciano